Dopo l'articolo di Sabatino, i vari commenti degli utenti dei vari quotidiani calcistici online, ecco ora l'ennesimo articolo moralista, questa volta sulla Gazza.
Cosa c'è scritto in particolare?
"... quella crepa in cui uno svago è diventato un vizio"
UN VIZIO!
Non un passatempo, un gioco, no un vizio.
"...bla bla bla. Tutto bello, fino a quando dentro quel cellulare non comincia a farsi largo un mostro"
UN MOSTRO!
Non un gioco che sicuramente può creare una certa dipendenza, no, un mostro!
Ovvero, indovinate un po', il vizio del gioco, delle scommesse.
Non ho mai letto un articolo contro qualche giocatore che fa trading o contro il trading in generale.
Mai. Sulle scommesse invece viene facile. Eppure sono tutti ben finanziati dai book!
Ecco un'altra frase dell'articolo della Rosea:
"L'indipendenza economica l'ha guadagnata presto ed evidentemente a un certo punto si è perso"
Non ha perso qualche euro. No, si è PERSO.
Entriamo nella sfera intima, psicologica.
Come se soltanto un 20enne potesse perdere soldi in attività non convenzionali, che vengono spesso denigrate (poi però chissà perché i book fanno gli strasoldi... forse perché tutti giocano?), mentre non si sente mai, vero?, di un padre di famiglia che ha perso tutto col trading? No, gli adulti non si "perdono", casomai vengono truffati. Fagioli invece si è PERSO!
Ma chi l'ha scritto? Un prete?
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