Cari amici,
come scritto negli scorsi mesi, sono solito usare diverse percentuale di rischio e invito tutti quanti voi a fare altrettanto.
Menzionare un sempiterno 2% non ha senso, perché ci sono mercati, quote, situazioni molto diverse tra loro.
In base a quanti minuti mancano, a quanto effettivamente siano alte le probabilità di successo di un dato avvenimento (arrivo del gol della vittoria della favorita o arrivo di 1 gol in generale), ecc., io cambio la percentuale di rischio.
E ne sto scrivendo perché proprio in queste ore sto pensando di modificare i miei numeri, in un'ottica più conservativa, per poter operare senza dovermi preoccupare più di tanto quando arrivano risultati negativi.
Ho già abbandonato il 2%, usando nella maggioranza dei casi l'1,5%, ma ho notato che, così com'è possibile crescere bene quando le cose vanno... bene e le quote sono medio-alte, è altrettanto possibile ahimé indietreggiare in maniera a volte brutale e per nulla quindi piacevole.
Ecco un esempio:
se fino a ieri rischiavo l'1,5% sia per un over successivo che per la vittoria della favorita, da oggi le cose cambiano, lasciando l'1,5 per l'over (a parte quando mancano pochi minuti) e scendendo a 0,75, quindi la metà, per il segno 1 o 2 (la % in certi casi può salire a 1, ma non uso più l'1,5%).
Lo stesso avverrà nei bancaggi: se sono convinto che una squadra non vincerà, andrò a bancarla anche ad una quota alta, tipo da 3.5 in sù, stando però molto attento al rischio, quindi accontentandomi in casi simili di un profitto potenziale basso. rischiando l'1%.
Per poter operare con tranquillità e profitto, per poter ambire ad avere davvero una visione di lungo periodo, bisogna non soltanto rischiare percentuali basse, ma anche essere dinamici, modificandole di volta in volta.
Non ho accennato alle coperture perché non le ho ancora sfruttate e al momento non so se mai opererò nel mercato dei risultati esatto per far ciò.
---> questo post vuole, per l'ennesima volta, dimostrare come il cosiddetto betting/gambling, possa essere un'attività sì rischiosa, ma svolta con le dovute accortezze, in modo da minimizzare appunto i rischi, aka perdite.
Di recente ho invece scritto di com'era possibile guadagnare nella maggior parte dei casi attraverso delle semplici operazioni live, col fine di semplificare la faccenda e di mostrare le potenzialità di questa attività, in cui si può guadagnare grazie alla propria passione, velocità, intelligenza, conoscenza, grazie a dati, numeri, statistiche che troviamo nei più disparati siti, non si tratta di fare le cose di istinto, per tifo o per bramosia di denaro, questa è un'attività che potrei definire professionale <---
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