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mercoledì, maggio 31, 2023

Viva la libertà finanziaria

 Cari amici,

come ben sapete se mi seguite da un po', sapete che sono molto critico nei confronti di questa società.

Dalla fine della 2^ Guerra Mondiale, vinta per fortuna dagli Alleati, ma anche dal regime staliniano, ai danni del nazismo, del fascismo e dell'impero giapponese (ma anche delle nostre città europee distrutte dalle bombe), siamo convinti di vivere in libertà.

Vero che c'è libertà politica, religiosa, di espressione, di movimento, ecc., ma è anche vero che chi ad esempio fonda un partito, non avrà alcuna cassa di risonanza e quindi verranno votati sempre i soliti partiti, così come non è davvero totale la libertà di espressione, perché guai a parlare male della religione o guai a esprimere opinioni relative chessò a diritti e doveri sul posto di lavoro o a scuola.

La libertà ha dei limiti ben precisi, stabiliti dall'alto.

A scuola non c'è neanche la libertà di andare in bagno a pisciare quando uno ne sente il bisogno. Bisogna alzare il ditino e chiederne il permesso. Per non parlare degli insegnanti che prendono a schiaffi o insultano gli alunni.

A lavoro viene punito, multato, sospeso chi si mette a parlare di diritti, è capitato di recente all'Iveco in provincia di Torino dove un operaio, in pausa pranzo, nella sala mensa, si era messo a parlare dei diritti degli interinali. 

C'è libertà quando è impossibile contrattare sullo stipendio? La cifra è quella e stop. E gli orari? Idem!

Nella Storia la violenza, la sopraffazione, la gerarchizzazione dei rapporti anche in contesti culturali, la rigidità di tutti gli aspetti della vita, ecc, sono cose che ci sono sempre state (forse quando non c'erano le industrie ma attività artigianiali no, non come ora, però c'erano pur sempre imperatori, re, principi, latifondisti) - tranne quando eravamo dei primitivi, bei tempi! -, e non possiamo credere, a meno che non si voglia fare la figura degli stolti, che viviamo davvero in libertà, perché non ci alziamo all'ora che vogliamo e non facciamo quello che vogliamo fare, ma quello che siamo costretti a fare.

Quando si hanno i soldi, invece, uno dice e fa tutto quello che vuole e va dove meglio crede, dicendo anche peste e corna di questo o quell'altro senza paura di essere punito, multato, licenziato.

Mi fanno ridere le persone che dicono che il lavoro porta dignità, quando in realtà tutti i dipendenti appartengono ad un capo e non hanno alcun potere. Allora di quale dignità stiamo parlando?

Non bisogna operare nel betting exchange soltanto per pagarsi le bollette o per guadagnare qualcosina, ma per cambiare diametralmente vita, sempre che il proprio cervello funzioni e che non sia stato totalmente triturato dal sistema. Non penso che la maggioranza delle persone ne abbia uno ancora integro, diciamo naturale e non artificiale, in quanto viene comodo assoggetarsi in cambio di facilità (ti dicono cosa devi fare e le fai, senza porti ulteriori problemi) e comodità (2 soldini, una casetta), e in quanto veniamo abituati sin dai primi vagiti a dover rispettare ordini, regole, orari, compiti, ecc.

Se volete diventare LIBERI FINANZIARIAMENTE, dovete prima di tutto diventare LIBERI NELLA TESTA!

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