A distanza di qualche mese sono tornato nel sito Trustpilot per leggere le recensioni relative ai servizi di uno sports-trader italiano, presumo di Milano, il quale afferma di vivere alla grande col betting exchange, essendosi licenziato già da diversi anni dal suo vecchio impiego da classico dipendente, che compare su quel sito per una semplice ragione:
come tanti altri vende corsi, software e offre l'accesso ad un club esclusivo.
Alcuni suoi servizi costano dai 40 a i 75 euro al mese circa, altre cose invece costano 2.500 euro.
Di recensioni negative ce ne sono 7, ma sicuramente tante altre saranno state cancellate (purtroppo o per fortuna è possibile farlo), quindi ipotizzando anche soltanto 10 vendite l'anno, questo tizio campa di betting exchange indirettamente, ovvero vendendo corsi e programmi.
Ma se funzionassero niente da dire, il problema è che c'è gente che mette 1 stella, ma che potendo ne darebbe 0, perché non ha imparato alcunché e ha pure perso soldi nonostante la grande intelligenza artificiale applicata!
C'è anche chi, dopo un'esperienza negativa, tutto sommato costata poco, ha poi accettato di far parte del club esclusivo ben più costoso, che ha prodotto gli stessi risultati negativi. Sindrome di Stoccolma? Allora ve la cercate!
Quindi non capisco perché c'è gente che paga diverse migliaia di euro per queste cose, quando io conosco solo chi inizia ad operare con poche centinaia di euro.
Molto meglio iniziare per i fatti vostri con 5.000 euro o anche meno, tipo 2.000 euro, e operare usando una percentuale bassa facendo cose banalissime.
Perché alla fine il problema consiste nel cercare tecniche complicate sentendosi così sicuri di poter guadagnare, perché una persona altamente istruita non può che guadagnare. Sì, ma questo vale nel mondo del lavoro tradizionale, mica nel betting.
Io comunque ho superato questa fase e vado avanti senza capitale e % di esposizione: imposto gli stake con cifre con cui mi sento a mio agio, aumentandoli un po' di tanto in tanto, e proseguo così.
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