Finalmente, con la sfida di ieri sera tra Manchester City e Chelsea, terminata con la vittoria dei Blues, si è conclusa la fantastica stagione 2020/2021.
Fantastica perché sono riuscito ad essere molto continuo e a raggiungere l'obiettivo stabilito ad inizio stagione.
Inizio la stagione a fine agosto con una cassa di €3.000, con l'obiettivo di raggiungere i €9.000 di bankroll, quindi triplicandola, con un guadagno di €6.000.
Questa dev'essere la base non solo per la stagione prossima, ma soprattutto in vista di una crescita continua.
Ieri sera ho deciso di bancare il Chelsea perché ci poteva stare, ma soprattutto perché la quota era bassina e volevo unirsi alla massa ludopatica :P A differenza sua, però, ho usato all'incirca lo 0,3% della mia cassa, non cifre alte o a caso. Di solito non entro in partite di questo tipo con squadre dello stesso livello, però mi andava di concludere la mia stagione in contemporanea col termine della stagione delle squadre di club.
Vediamo in breve com'è andata la stagione mese per mese.
Ho iniziato subito alla grande con un ottimo settembre.
Ottobre abbastanza buono.
Netto calo a novembre.
Dicembre molto buono.
Gennaio alla grande, superando i 1.000 euro grazie anche a stake di 100 raddoppiando la %.
Febbraio ottimo mese ma con uno stake molto più che dimezzato.
Marzo bene.
Aprile e maggio poche operazioni ma in proporzione guadagni molto alti, anche se effettivi bassi.
Insomma, tra alti e bassi, esperimenti e variazioni sulla quantità, sono riuscito in soli 9 mesi a triplicare la cassa. Quando nella stagione precedente (2019/2020) dovetti aspettare ben 12 mesi tra varie tribolazioni.
D'altronde l'esperienza e la determinazione sono importanti, anzi, sono fondamentali per il successo, molto più della tecnica e delle statistiche che, in certi casi, ho quasi completamente lasciato perdere, affidandomi molto di più al valore oggettivo e stagionale di una squadra e alle quote.
Il problema di molte pesone, di molti aspiranti pro sports trader, pro bettor o chiamali come vuoi, consiste nell'affidarsi troppo ad una presunta tecnica che dovrebbe aiutarli in ogni partita e in ogni sport, quando invece bisogna ragionare e agire da investitori.
Qualcuno ti ha traviato, lo so, ma un trader non è un investitore.
Un investitore si informa a lungo, poi decide di investire e si gode i risultati dopo tanto tempo. Ovviamente facendo singole operazioni che durano pochi minuti, meno di 90, non possiamo agire totalmente da investitori, ma il concetto di fondo non cambia: anziché "smanacciare" su mille partite facendo mille cose, molto meglio puntare sulla qualità a discapito della quantità.
Perché più cose fai, meno avrai il cervello libero e fresco per fare altre cose. Più cose fai, maggiore sarà il tempo passato dinnanzi al monitor con tutte le conseguenze del caso: male agli occhi, al collo, alla schiena, mal di testa, assuefazione, noia, voglia di entrare in altre 10 partite quando invece non sarei entrato neanche in quelle precedenti, voglia di rifarsi, urlare, disperasi, ecc. Perché alla fine va a finire così: meno sei lucido, più sbagli e perdi.
Io, invece, col passare del tempo, ho ridotto lo stake in proporzione alla cassa, perché mi stavo comunque avvicinando all'obiettivo, riducendo anche la quantità di operazioni eseguite per lo stesso motivo, ma anche perché è normale stufarsi dopo una stagione intera. Quindi se senti che qualcosa non va, devi fermarti, riposarti e riflettere.