Molte persone, specie in questo ennesimo periodo di crisi economica, sognano di diventare degli "scommettitori professionisti".
Questa professione (in realtà tale non è, poiché il lavoro non consiste nell'offrire un servizio a dei clienti da trovare, e neanche nell'entrare in un mercato con dei diretti concorrenti, perché quando opero e investo, lo faccio senza pensare ai rivali, che se perdono in quel certo mercato, possono comunque guadagnare da tanti altri senza apportare alcuna modifica negativa al mio portafoglio) viene vista come bellissima, in realtà presente degli aspetti particolari, potremo dire negativi:
dovendo trarre un profitto da questa attività, ogni giorno valutiamo i possibili e potenziali rischi, quando siamo sempre a stretto contatto con la possibilità di perdere dei soldi. Questa cosa può causare enorme stress!
Inoltre, potremmo essere tentati a stare tutto il giorno dinnanzi al monitor per trovare occasioni, o per guadagnare di più o per rientrare in fretta da eventuali perdita. Niente di più sbagliato in ambo i casi!
A parte ciò, il bello è che non esistono capi, clienti e neanche collaboratori e dipendenti!
Ora vediamo come poter diventare dei professionisti dal punto di vista della necessaria quantità di denaro minima per poter incassare una cifra mensile decente, appurato che siamo bravi, vincenti, sicuri di noi stessi, ecc.
Spesso, alcune persone che ambiscono a diventare dei professionisti del betting (o del trading, che fa più figo, ma alla fine sempre di guardare partite e puntarci soldi sopra si tratta), credono che ci vogliano grandi risparmi per poter investire almeno €50 a puntata singola.
Niente di più sbagliato, infatti, pur dovendo utilizzare una % molto bassa, come ad esempio un bel 2%, ecco che il nostro capitale non dovrà essere di circa €3.000, perché in realtà la cifra che andremo a rischiare, in caso di una serie negativa di risultati, non sarà mai totale, ma pari all'incirca al 30, 33% di questo budget.
Esempio pratico e molto semplice.
BUDGET : €3.000
STAKE: 2% (€60)
Q.tà di partite perse di fila che ci fanno capire che non siamo portati per questa attività: da 5 a 10.
SPESA MASSIMA IN CASO NEGATIVO: 10 (scommesse) X 60 (stake) = €600.
Mi pare ovvio che dopo 10 sconfitte e dopo una spesa, un'uscita economica di 600 euro, ci si fermi.
Che senso ha rischiare tutto il budget iniziale se abbiamo iniziato così male, il che dimostra che di calcio, prima ancora che di betting, non capiamo un tubo!
Per questo dico che per iniziare ad operare in vista di un buon ritorno economico, non sono necessarie cifre astonomiche, bastano 500, 600 euro!
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