Non passa giorno che qualche occidentale non vada in Arabia Saudita, così come qualche anno fa in Cina.
A tutta questa gente non importa più nulla del calcio, dei propri tifosi, della propria nazione e nazionale. Quelli che prima indicavano lo stemma del club andando sotto la curva, che volevano stare vicino alla loro città, che puntavano ad andare in nazionale, appena hanno ricevuto offerte assurde, hanno fatto le valigie e se ne sono andati a gambe levate.
Che buffoni.
Gli importa soltanto arricchirsi sempre di più, come se rimanendo in Europa non appartenessero già al TOP 1%.
Tutti questi personaggi che dicono che il campionato arabo diventerà importante (e sono come quelli che vanno nella Major League Soccer), lo dicono solo perché hanno firmato contratti monstre. Senza tutti quei soldi non ci sarebbero andati e quei campionati avrebbero continuato a fare pena (USA) e schifo (Arabia).
La Cina e gli USA ci hanno provato a rendere più importanti i loro campionati, ma la vera passione verso il calcio sta in Europa e Sud America (zona purtroppo saccheggiata dai club europei e se così non fosse stato, sì che ci sarebbero delle belle partite nella Coppa del Mondo per club).
Il resto, quasi tutto il resto con le dovute eccezioni, sono campionati e squadre senza storia e con pochi tifosi e con zero seguito all'estero.
Bei tempi quando ci sembrava una scelta di vita esotica l'approdare al Chelsea (Vialli, Zola, Casiraghi, Di Matteo a metà anni '90 ca.) o quando Roby Baggio rifiutò laute offerte inglesi, giapponesi, ecc., per rimanere vicino alla sua città d'origine e alla sua famiglia.
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