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martedì, marzo 15, 2022

Non è la Tecnica che vi farà Vivere di Betting

Buonasera a tutti,

in questo post voglio tornare sull'argomento, sulla tematica "Betting come fonte di entrare e reddito".

Questo perché nonostante alcuni miei recenti video, come quelli in cui analizzo le partite e quindi vi spiego su cosa si sarebbe potuto puntare o quello in cui teorizzavo come sia possibile passare da 5k a 1 milione di euro nel giro di 3 stagioni, ecco che ho ricevuto in questo periodo alcune email da parte di ragazzi che volevano sapere alcune cose, come:

le tecniche per riuscire ad avere successo

i migliori corsi, libri, ecc. per operare con successo

e poi sapere se effettivamente l'exchange sia più facile del betting tradizionale.

Inizio da quest'ultimo punto:

l'exchange è simile ma diverso dal betting tradizionale, in quanto principalmente si opera live e di volta in volta si valuta se rimanere o uscire, mentre nella modalità old style si effettuano tanti pronostici prematch senza alcun aiuto live, ovviamente, per poi puntare sempre prematch e aspettare il triplice fischio finale. Questo è ciò che facevo io tanti anni fa e con successo.

Quando poi decisi di passare al betting exchange non riscontrai affatto più facilità, anzi, per me era nettamente meglio quello tradizionale.

Solo col tempo sono riuscito ad avere discreti, poi buoni, infine ora ottimi risultati con l'exchange. 

Perché?

Semplice: inizialmente ero confuso e mischiavo le 2 modalità, infatti continuavo a realizzare pronostico prematch per puntare sia pre che live, per poi optare, spesso erroneamente, di uscire o meno a seconda delle mie sensazioni. Non ero regolare, non avevo una visione chiara.

Ora per me è tutto più chiaro, infatti realizzo i pronostici soltanto live e quando decido di entrare in un mercato, lo faccio con grande decisione, quindi spesso mi capita di aspettare la fine della parta (non certo quando punto Under, anche se in certi casi potrei benissimo farlo).

Per quanto riguarda la tecnica, questa non è assolutamente necessaria per avere successo ovvero guadagnare sempre più soldi nel betting.

Io di tecnica tradistico-finanziaria so veramente nulla, neanche guardo i grafici, sono una capra totale, eppure sto ottenendo risultato davvero invidiabili che, come scritto poco fa, si stanno palesando soltanto ora dopo anni buoni ma non eccezionali.

La tecnica è a disposizione di tutti anche gratuitamente tra siti e YouTube, ma alla fine il numero di persone che perde o guadagna poco o continua ad essere preoccupata e ansiosa è alto.

Per guadagnare col betting non serve la tecnica, in quanto basta essere appassionati di almeno uno sport, conoscere alcuni campionati, seguire certe squadre (io evito quelle scarse e mediocri) e optare per il risultato maggiormente probabile in un arco temporale o ristretto o lungo cioè al termine della partita.

Se una squadra scarsa sta vincendo contro una netta favorita, mi pare ovvio andare a bancarla, anche se la quota è superiore è 2, mica è un problema. Non ci vedo nulla di complicato. Per me il betting è sempre stata un'attività molto semplice: dati certi... dati, ecco qual è il risultato più probabile. E dato che da sempre opto per risultati prevedibili, sensati, posso anche perdere in un fine settimana, ma alla fine di ogni stagione ottengo un buon guadagno.

L'importante è non mollare appena le cose si mettono male. Capita, è fisiologico, anche i migliori perdono nei più svariati campi di tanto in tanto. Ma non è che si perde perché si è diventati scarsi o perché il mondo ce l'ha con noi. Si perde perché ci sono delle giornate in cui compaiono tanti risultati a sorpresa (ne ho scritto molto in passato). Una volta che si è consapevoli di ciò, si continua come se nulla fosse.

Il problema principale è la mente (che quindi spesso ci è nemica):

tante persone, anche tecnici esperti, anzi forse soprattutto loro, quando capiscono che la tecnica non li può aiutare, ecco che rischiano di andare in crisi e non sanno che decisione prendere, non sanno come reagire dinnanzi a situazioni impreviste o negative, non sanno magari quando, quanto, dove e come operare. 

La nostra mente può portarci ahimé nel farci compiere 1.000 operazioni una dietro l'altra perché siamo "disperati", oppure pochissime perché abbiamo timore di perdere i nostri "sudati soldi". 

Prima di operare nel betting, così come in altri ambiti, è necessario conoscere sé stessi.

Da quando bado molto alla mia mente (pensieri, emozioni, reazioni, freddezza e raziocinio), ecco che i miei risultati sono nettamente migliorati.

Un altro problema consiste nell'utilizzare i termini sbagliati.

Non so perché, ma sia in Italia che all'estero tutti usano il termine "Strategia" anziché tattica + tecnica. Puntare Over e coprirsi con uno o più risultati esatti, non è una strategia, idem puntare Under stando nel mercato per 10 minuti ad inizio match o quando volete voi. Queste sono tattiche.

La strategia è una visione complessiva, generale di questa attività, all'interno della quale stabiliamo una serie di regole non soltanto tecniche che, col tempo, potremmo modificare leggermente.

Per me, infatti, la strategia consiste nello stabilire:

1 - un capitale iniziale che, come potete leggere qui sotto, non andrà rischiato interamente, quindi può benissimo essere di svariate migliaia di euro

2 - una o più percentuali tramite cui formare lo stake (io uso l'1, l'1.5 e il 2%)

3 - uno stop loss generale (io ad es. sono disposto a perdere il 30% del mio capitale iniziale, nel caso le cose dovessero mettersi male nelle prime settimane), in modo da rischiare effettivamente una cifra nettamente inferiore rispetto al capitale iniziale

4 - un profitto stagionale da voler ardentemente raggiungere, con l'obiettivo soprattutto di andare oltre i piccoli guadagni o le piccole perdite quotidiane a cui diamo spesso troppa importanza

5 - un numero minimo e massimo di operazioni da compiere ogni mese (il mio num. min. è ad es. 35 e max ora è di 100, mentre in passato erano 50 e 200)

6 - i campionati e le squadre da seguire

7 - i giorni e gli orari in cui operare, in modo da non doversi sentire obbligati nello stare 8 ore di fila davanti al monitor (io ad es. mi sono ordinato di seguire le partite dopo pranzo per 2 ore, poi pausa, poi torno a seguirne altre dopo 2 o 3 ore, ecc.)

8 - di non farsi disturbare dai famigliari, dagli amici, fidanzate, ecc. in quei determinati orari, per il semplice fatto che si sta operando, quindi lavorando

9 - di operare soltanto quando si è freschi, lucidi, determinati, quindi evitare di operare quando si è stanchi, ansiosi, preoccupati, avidi/bisognosi di soldi, ecc.

10 - di non prelevare se non per motivi seri (salute), se non dopo 5, 6 mesi o al termine della stagione

più varie ed eventuali :)

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