Sarà da più di 1 mese, ormai, che si parla di una imminimente cessione del 24enne fantasista svizzero Shaqiri verso lidi teutonici, dopo il suo riscatto definitivo costato 18 milioni di euro all'Inter.
La sua cessione serve o a ripianare il rosso dell'attuale sessione di calciomercato (-80 milioni!) o per acquistare senza aumentare questo rosso, l'ala sinistra croata Perisi di 2 anni più grande e militante nel Wolfsburg. Anche questo calciatore, dunque, arriverebbe dalla Bundesliga dove ha fatto bene in 3 stagioni (2011/2012 con la maglia del Borussia Dortmund, 2013/2014 e 2014/2015 coi "lupi verdi").
Lo svizzero, invece, in Germania è stato semi-titolare soltanto nella stagione 2012/2013 (26 partite, 4 gol e 6 assist), la prima da quando arrivò dal Basilea.
In nazionale Shaqiri ha segnato 10 gol in più rispetto al croato, ma il punto non è questo, quanto capire come possa un buon giocatore come Perisic, sfondare in Italia dove ha fallito il più talentuoso fantasista svizzero che, pur non giocando più da titolare, qualcosa di buono l'aveva mostrato (e pure ai Mondiali 2014).
Ha senso per Perisic, oltreché per l'Inter, andare via dal Wolfsburg nel quale si trova bene, col quale potrà disputare l'imminente Champions' League 2015/2016, per venire in Italia e doversi ambientare con la lingua, con allenatore, dirigenti e compagni nuovi, per disputare partite in stadi osceni?
L'Inter farebbe bene a trovare invece una posizione allo svizzero e a valorizzarlo. Ormai forse è troppo tardi. Forse nell'ambiente nerazzurro dopo le varie delusioni non si vuole dare tempo ai nuovi di ambientarsi. Ma acquistare Perisic, che non è un top player abituato a trascinare squadroni come Bayern, Barca o United, può essere un rischio, può significare altro tempo perso per tornare forti e vincenti.