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sabato, dicembre 24, 2022

Giovane talento: dalla Colombia al Watford con furore

 Si può passare dal clima colombiano, e ovviamente anche dal proprio ambiente socio-culturale, alla fredda Inghilterra e alla tosta Championship, ottenendo successo?

A quanto pare sì.

Prova ne è il buon inizio di stagione del 19enne Yaser Asprilla, ala destra colombiana del 2003 (nato il 19 novembre, quindi aveva solo 18 anni quando la scorsa estate atterrò a Heathrow), che ha una media voto di 6,57 secondo Sofascore.

Delle 20 partite in cui ha preso parte, 11 lo hanno visto protagonista sin dal 1° minuto, con una media di 51 minuti a partita.

Non ha ancora segnato, ma ha fornito 2 assist (contro Norwich e Wigan ad ottobre) e ha creato 4 occasioni. Preciso nei passaggi, lo è abbastanza anche nei lanci (60%).

I suoi dribbling sono di successo nella quasi metà dei casi, quindi buono, mentre è più scarso nei contrasti e nei duelli aerei pur essendo alto 186cm, ma qui conta anche la robustezza e la cattiveria, cose che non sempre vanno a braccetto con un'ala.

Deve migliorare la propria cattiveria sottoporta in quanto 1° tira poco (poco meno di 1 tiro a partita) e 2° pecca di precisione (meno di 1/3 dei suoi tiri centra la porta).

PS: ho appena finito di vedere un video a lui dedicato, ma dell'anno scorso, in cui ho notato un'ottima predisposizione al dialogo coi compagni (intendo che passa spesso il pallone, si muove, ecc.), ma nei tiri è troppo avventato e poco pericoloso, avrebbe dovuto avanzare ancora un po'. Ha poi fatto alcuni bei passaggi in profondità, ma altri li ha sbagliati perché troppo deboli. Ha anche osato dribblare il portiere, che subito dopo lo ha atterrato. Giocatore tecnico, che sa andare via a più avversari, ma ancora acerbo.

giovedì, dicembre 22, 2022

Quando si può speculare e quando investire

 Cari amici,

dato che le persone da sempre sono totalmente confuse per non dire di peggio, mi preme evidenziare alcune cose a proposito di speculazioni e investimenti.

Noi che operiamo nel betting exchange effettuiamo un buon numero di speculazioni, rischiando una piccola percentuale di volta in volta.

Ma quand è che si può speculare?

Lo si può fare dopo che si è sicuro di ciò che si fa, dopo aver magari passato un'intera stagione facendo il cosiddetto 'paper trading', ovvero simulazione su carta o su fogli tipo Excel.

Dopo aver ottenuto dei buoni risultati e dopo che si sono eliminate le emozioni relative alla paura di perdere soldi e/o perdere occasioni, ecc., allora si può speculare.

E lo si può fare quando si hanno pochi soldi, in modo da poter potenzialmente guadagnare dopo qualche mese una sorta di stipendio.

E quand è che invece si può investire?

Se si hanno pochi soldi non ha senso investire, perché si tratta di un'attività passiva, i cui risultati non dipendono da noi, se non all'inizio quando scegliamo ad esempio quali titoli in Borsa acquistare.

Anche se fossimo molto bravi nell'individuare le grandi occasioni, ecco che con pochi soldi non potremo certo farci uno stipendio nel giro di poco tempo. C'è chi in parte ci riesce grazie all'elargizione dei dividendi, ma a volte si rischia di acquistare un titolo solo per questo motivo, cosa che a me non piace.

Si può dunque investire soltanto quando si hanno ad esempio a disposizione nei propri risparmi circa 50.000 euro. Li si investe e li si tengono lì senza fare trading, mi raccomando.

Per me non ha molto senso investire con meno soldi, tipo 2.000 euro, perché prima di poter sfruttare alla grande l'interesse composto ce ne vogliono di anni. 

E poi c'è un altro motivo: la Borsa va su e va giù, mentre nel betting exchange se siamo bravi possiamo andare sempre su, pensate infatti che simulando ad inizio ottobre degli investimenti, ero riuscito a salire all'8,5% nel giro di poco tempo, ma ieri sono andato a controllare e il tutto era sceso al 3,5, mentre oggi siamo al 5%. 

Insomma, come ho appena scritto, in Borsa la crescita non è lineare e, dividendi a parte, non è possibile farci uno stipendio come col betting exchange.

mercoledì, dicembre 21, 2022

Che fine fanno i giovani Under 17?

 Ieri ho guardato il 1° tempo e parte del 2° tempo di una partita dell'anno scorso del campionato Under 17 (non vi svelo le squadre altrimenti poi qualcuno va a vederla e mi scrivere: "Ma và, quelli sono scarsi", ecc.).

Mi sono segnato alcuni nomi, tra l'altro tutti di una sola squadra, perché l'altra subiva soltanto e perdeva subito il pallone.

A distanza di 8 - 9 mesi sapete cos'è successo?

Che un giocatore ha cambiato squadra, andando a giocare per la Primavera (saltando quindi la U18), perdendo però la titolarità.

Che altri 3, di cui uno passato all'U19 (Primavera), hanno perso anch'essi il posto da titolare.

E che soltanto uno, tra l'altro quello che mi sono segnato al 1° posto, è ancora titolare nell'Under 18.

Insomma, il passaggio di categoria si fa sempre sentire e bisogna tenerlo in considerazione quando si valutano i giovani che lo possono soffrire, eccome. Anche se a volte non dipende tanto dal loro fisico e dalla loro mentalità, quanto invece dal nuovo tecnico che ha certe idee, certe preferenze, gusti, ecc. (io, ad esempio, ne incontrai uno che mi fece giocare poco perché avevo un anno in più rispetto a molti altri, perciò non avrebbe avuto senso tenere fuori uno più giovane che avrebbe potuto giocare anche l'anno successivo in quella data categoria. Poi ne incontrai un altro che mi guardo un po' storto quando gli dissi di voler giocare a sinistra pur non essendo mancino... questo giusto per farvi capire in breve e con esempi banali cosa può succedere).

Sono rimasto deluso che il 2° giocatore che mi ero segnato non stia giocando con regolarità in questa stagione, perché si tratta di un'ala davvero forte: piccolo, ma rapido, sgusciante, col pallone attaccato ai piedi, che sa immediatamente se dribblare o passarla. Secondo me un giocatore superiore.

Dedicato a chi sminuisce Maradona

Molti bimbiminkia, perché solo questo possono essere, dicono che Maradona sia (stato) inferiore a Messi perché col Barcellona, ad esempio, non segnò contro il Real, in generale non ha mai segnato tanto, mentre Messi anche 60 gol a stagione, non vinse la Coppa dei Campioni, ecc.

Uno potrebbe effettivamente replicare che fu così, che quindi Maradona non era poi chissà quale genio del calcio decisivo e vincente, ecc.

Ma la verità è una soltanto: Maradona giocò a calcio negli anni 70, 80 e 90, principalmente negli 80, quando i FALLACCI erano all'ordine del giorno.

In questo video si vede chiaramente quanto i difensori erano irruenti all'epoca in Spagna (invece, rimanendo all'Italia, chi non si ricorda di Pasquale Bruno detto "O animale"?) e anche la sua posizione in campo. In pratica giocava a centrocampo, mica da falso nueve come Messi, quindi ZITTI E A NANNA!

Ecco il video short:

https://www.youtube.com/shorts/kmaEEBnID6A

martedì, dicembre 20, 2022

Povero Gianluca

 Un altro grande ex doriano sta soffrendo molto e rischia di lasciarci.

Sto parlando di Gianluca Vialli che da qualche anno, mi pare 5 (2017), sta lottando contro un tumore al pancreas.

Purtroppo la sua condizione si è aggravata la scorsa notte...

Dato che sono una persona pragmatica non mi va certo di dire le solite frasi motivazionali, positive, ecc., ecc., per cui vado dritto al punto, perché dobbiamo essere consapevoli di ciò che sta affrontando e di ciò che forse saremo costretti a leggere tra qualche giorno.

Nel sito della Fondazione Veronesi c'è scritto quanto segue:

"Purtroppo, a differenza di altri tumori, quello del pancreas risulta essere il più letale. Tre quarti dei malati va incontro a decesso entro un anno dalla diagnosi e a 5 anni dalla scoperta della malattia sono vivi solo 8 pazienti su cento. Le ragioni di questo insuccesso sono molte: i sintomi nelle fasi iniziali della malattia non si manifestano oppure non sono sufficientemente specifici per suscitare sospetti, così spesso la neoplasia viene scoperta con troppo ritardo quando il tumore ha formato già molte metastasi. Non solo, per la natura stessa del tumore -particolarmente ricco di tessuto stromale- è difficile veicolare farmaci antitumorali al suo interno. Due caratteristiche che rendono il tumore del pancreas particolarmente difficile da trattare."

Insomma, anche se vengono effettuati cicli di chemioterapie, se scoperto in ritardo, è difficile salvarsi...

Nella sfortuna possiamo comunque dire che Gianluca è riuscito a gioire col suo grande amico Roberto a Wembley nel 2021, dopo quasi 30 anni da delusione della finale di Champions con la loro Samp.

Avere al proprio fianco un grande amico per gioire con lui è una grandissima fortuna che capita a poche persone. 

Ah, dimenticavo. Vialli è stato l'ideatore, se non erro, di una sorta di fondo e piattaforma di investimenti legata al mondo del calcio, di nome Tifosy, attraverso cui ogni tifoso poteva investire dei soldi per aiutare determinati a club a costruire ad esempio dei campi di allenamento, rinnovare una curva, ecc.

Grazie per questa grande idea!