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venerdì, maggio 02, 2014

La fine di Guardiola?


Iniziata male e finita peggio, così scrive Eurosport a riguardo dell'andata e del ritorno della semifinale fra il Bayern di Guardiola e il Real Madrid di Ancelotti.
Loro, quelli di Eurosport, fanno i .."gradassi" affermando di averlo pronosticato la scorsa estate perché non aveva e non ha senso "smontare una Ferrari nel tentativo di creare un'automobile ancora più bella e prestante. E' possibile? Ma soprattutto, ha senso?"
In effetti il Bayern di Heynckes era davvero temibile, ma con l'acquisto di Gotze l'esperimento era possibile. Il sito di sport ricorda che comunque il Bayern in questa stagione, con la sua nuova filosofia di gioco, ha vinto 1 campionato, 1 Supercoppa europea e 1 Mondiale per club! Ma ricorda anche che il vero banco di prova dei top team è la Champions League, per cui la sua "rivoluzione" s'è compiuta soltanto a metà.


L'accusa non finisce qua, infatti sembra che i calciatori abbiano subito il cambiamento come si subisce una dittatura.. Leggiamo: " C’è stata una squadra che, senza girarci troppo intorno, ha dato la sensazione di aver percepito la rivoluzione di Guardiola più come una dittatura di un leader autoritario che come un messaggio da perseguire di un grande filosofo. E come tutte le dittature ha infatti miseramente fallito. [..] ha fallito soprattutto nella testa dei giocatori, che a metà tra il naturale istinto di esprimersi come meglio mai avevano fatto nella scorsa stagione e la rispettosa obbedienza al messaggio del condottiero, sono entrati in una specie di cortocircuito che ha lasciato il Bayern impotente in mezzo al campo, e ha fornito al mondo intero l’alternativa non richiesta di un One team show anziché una semifinale di Champions League".

L'articolo si conclude dicendo che il possesso palla non viene visto come una filosofia ma come un'ossessione a cui tutti devono piegarsi, a partire dai bimbi come nella "Masia" del Barca. Domanda finale: "In quanti saranno disposti a diventare dei suoi veri discepoli?"


E le parole di Guardiola quali sono state?
Queste: "Ammetto di aver provato tanti duri colpa nella vita e questa sconfitta è uno di questi. Abbiamo giocato davvero male, non ci sono altre spiegazioni".
Un Guardiola onesto e che va dritto al sodo, complimenti.
Infatti il catalano ammette che la sua "filosofia oggi ha fallito.. a me piace giocare con il pallone ed oggi siamo usciti sconfitti per questo". Lui quindi non fa un passo indietro, anzi, continua a vedersi tecnico del club bavarese, infatti continua dicendo che "dobbiamo riflettere, vedere se questi giocatori sono adatti per questo tipo di gioco".


Ma i giornali tedeschi la pensano in maniera opposta (come anche il suo capo Franz Beckenbauer il quale afferma ache "conta tirare in porta, non il possesso palla"): Die Welt afferma che "l'eliminazione del Bayern porta  la firma di Guardiola", mentre Die Zeit aggiunge "Il Bayern si chieda se affidare la squadra a un tecnico che fa del possesso palla il suo credo indiscusso sia la scelta giusta per il futuro".
C'è però da sottolineare come il primo dei due giornali sopra citati, abbia anche scritto che "La critica allo stile di gioco di Guardiola è ingiusta, perché chi prendere Guardiola, ottiene Guardiola. Ciò che per mesi era buono, non può improvvisamente rivelarsi sbagliato".
Ci va invece giù pesante la Bild che usa anche queste tre parole: Umiliazione; Vergogna; Fine del Bayern.

La Gazzetta dello Sport ci va sapere che anche in Spagna lo criticano dalle pagine del Mundo Deportivo, il quale ci dice che "I giocatori del Bayern erano così ossessionati col possesso palla e la precisione del passaggio che si sono dimenticati che l'obiettivo era segnare e rimontare lo svantaggio dell'andata".


Ma per un Guardiola che perde, c'è anche un Mourinho che.. perde!
Sempre la Gazzetta riflette su di lui, anzi su loro due e li immagina assieme davanti alla TV per assistere al Real di Ancelotti che ha "sconquassato la versione tedesca del tiqui-taca" e di Simeone che ha "sorpreso la difesa inglese coi lanci di Tiago e gli inserimenti di Juanfran".
Continua: "I loro due stili di gioco, così differenti e così efficaci in passato, in questa stagione non hanno retto l'urto di avversari più pragmatici, più lineari, forse più affamati. Casualità? Può essere. Ma conoscendo lo spirito perfezionista di entrambi, staranno già meditando vendetta. E magari qualche cambiamento. Non sarebbe onesto, comunque, mettere l'annata di Pep e quella di Mou sullo stesso piano. Uno ha vinto tre trofei, l'altro rischia di rimanere a secco".
 Ecco giungere finalmente la grande e vera critica: "Il tiqui-taca versione teutonica non ha convinto Beckenbauer e non esalta le caratteristiche di alcune stelle della rosa. Il grande allenatore è colui che meglio si adatta ai suoi uomini? Finora sembra che Pep abbia cercato, più che altro, di plasmare il Bayern a sua immagine e somiglianza".
Stoccata finale per lo "Special One": "Ancelotti dimostra che al Real si possono fare grandi cose anche senza isterismi. E si possono mettere in crisi le certezze di Guardiola anche senza mettere Pepe a randellare Messi in mezzo al campo, o evocare complotti Uefa-Unicef pro-Barcellona"

Colpiti e affondati.

Hazard, la stellina o stella che dir si voglia dei Blues, attacca proprio Mourinho, asserendo che "il Chelsea non è una squadra fatta per giocare a calcio, perché è solo contropiede!"
Sarebbe o no, dunque, un giocatore importante per il Bayern di Guardiola? eheh