Con questo post voglio semplicemente salutare due grandi personaggi e persone del calcio, ovvero Sinisa Mihajlovic e Mario Sconcerti.
Del primo devo dire che mi piacque sin da subito, ovvero sin da quando trovai e incollai in un apposito album, la sua figurina con la maglia della Roma.
Si capiva benissimo che aveva il sacro fuoco della competizione e del dio pallone dentro i suoi occhi e non poteva che avere successo, e così fu. Degli ultimi anni ricordo con piacere 2 sue frasi, non relative alla malattia (leucemia, malattia del sangue), ma al lavoro:
"Noi siamo dei privilegiati", ecc., ecc.
e
"Non siamo dei ragionieri", ecc., ecc.,
Entrambe le frasi le disse per spronare i suoi giocatori a muoversi, a correre, sudare, darsi da fare, perché anche se il calcio è il loro lavoro, in realtà si tratta di uno sport, quindi sono molto fortunati e devono impegnarsi per rispetto sia di chi li paga, dei tifosi, ma anche di tutta la gente normale che a differenza loro ha tutte le ragioni del mondo di lamentarsi.
Ma voglio ricordare anche l'essere andato a salutare il mitico Zeman alla presentazione del suo libro!
Del 2° ricordo invece la sua voce calda, era una piace ascoltarlo, anche se era fiorentino, mentre io simpatizzo per la Juve (ma la Viola mi è sempre stata simpatica perché da lì arrivò il mio idolo Roby Baggio). Grande carriera la sua, a meno di 40 anni era già un pezzo grosso a La Repubblica e La Gazzetta.
Chi di recente lo ha insultato per le sue frasi su Haaland non ha capito un tubo: intendeva dire, come scritto da un altro giornalista a proposito di Messi di recente sulla Gazza, che ha una specie di comportamento autistico, nel senso che si fissa su una determinata cosa e ci dà dentro alla grande, ottenendo alla fine dei risultati fuori dal normale.