MONDIALI 2014
Ogni giorno, in ogni ambito della società, c'è un termine che viene sempre ripetuto da tutti i giornalisti. Non si conosce quasi mai "l'utilizzatore iniziale", così tutti i giornalisti pensano che quella parola, quell'aggettivo, quel termine lo si debba usare per forza in quanto unico modo convincente per evidenziare chiaramente una caratteristica di una determinata persona.
E' il caso ad esmepio del portiere messicano Ochoa, definito dai mass-media (che si pronuncia come si scrive, ovvero mass media, non mass midia come dice quell'ignorante di Angelino Alfano, scusate l'evasione dalla realtà calcistica, ma quando l'ho sentito parlare, ieri, mi sono cadute le braccia) "portiere disoccupato", volendo con ciò farci entrare dentro una sorta di favola.. il disoccupato ai Mondiali che blocca il Brasile, il sogno di tutti i poveracci.
Balle, Ochoa non è arrivato ai Mondiali per caso, tramite sorteggio o tramite scelta generosa del c.t. che ha voluto donare una speranza ad un povero disoccupato di periferia, no, Ochoa gioca da 3 anni in Francia con l'Ajaccio (quest'anno ha disputato 37 partite in campionato) e semplice, dal 30 giugno, sarà svincolato, per cui attualmente non è disoccupato e si appresta ad incassare anche questa mensilità.
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