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martedì, luglio 05, 2022

Le scuole di betting non ti servono

 Su YouTube è molto famoso un tipo che qualche anno fa optò di titolare i suoi video tipo così:

"500 euro in 10 minuti".

Come se non sbagliasse mai e come se avesse fatto chissà che cosa di impossibile o magico, quando invece l'operazione era banale e la quota bassina.

In realtà per guadagnare 200 o 500 o 1.000 euro in una sola operazione non bisogna essere dei geni. Basta semplicemente avere un determinato capitale e quindi poter utilizzare una somma elevata di volta in volta.

Se parto con un capitale di 500 euro, mi pare ovvio che all'inizio potrò guadagnare 5 euro o cifre simili.

Questa stessa persona ha poi creato, sulla falsariga di ciò che avviene in Inghilterra, una scuola di betting, così come altri hanno i loro workshop.

Servono davvero una scuola, un corso, un workshop, ecc.?

Per esperienza personale no. Serve avere una strategia generale, cioè ad es. capire con quanti soldi iniziare, che percentuale usare, che campionati seguire, come gestire i soldi, le emozioni e il proprio tempo, avere un solo obiettivo di medio-lungo termine, ecc. Serve conoscere molto bene anche soltanto 1 sport (io infatti opero solo nel calcio e al momento non mi interessa seguire tennis o altro), abbinarci della passione, avere pazienza nel trovare le occasioni e stop.

Per me è davvero tutto così semplice che non capisco perché esistano così tanti siti, videocorsi, video free, ecc., in cui i vari esperti, tecnici, guru la fanno lunga e complicata.

Se il problema fosse soltanto tecnico, con tutti gli studenti che ci sono in giro, ora questi sarebbero tutti ricchi. Invece no, invece in giro sul Tubo e non solo lì, è pieno di commenti di gente che studia ma non riesce a guadagnare.

Come mai?

Perché non sono continui, perché non hanno tempo, perché mollano alle prime difficoltà. Insomma, tutta una serie di ragioni legati al tempo e alla mente. Dobbiamo e dovete cercare di essere il più equilibrati possibili, senza deprimervi a seguito di risultati negativi e senza esaltarvi dopo aver incassato qualche soldino. Bisogna essere continui come una catena di montaggio che ogni giorno produce qualcosa, sapendo quello che sta facendo.

Cristiano Ronaldo fa rima con fallimento

 Ecco una piccola dimostrazione come un singolo, seppur forte, non faccia la differenza.

I trofei vengono vinti dalla squadra nella sua interezza.

Prendiamo CR7:

senza di lui la Juventus arrivò 2 volte in finale di CL, e vinse 7 scudetti di fila;

con lui niente finali (non vorrei dire una cavolata, ma mi pare neanche alcuna semifinale) e "solo" 2 scudetti su 3, con un deprimente 4° posto nell'ultima stagione, ovvero la 2020/2021;

una volta tornato al Manchester United, per una "questione di cuore" (mah!), ecco che la posizione in classifica dei Red Devils è passata dal 2° al 6° posto. Da Devils sono diventati dei Pelouches. 

Questo per dirvi cosa? Che se la vostra squadra del cuore non ingaggia una superstar, non è affatto un problema. Anzi, pensate a tutti i soldi risparmiati!

La superstar ha senso se la squadra è già composta da altre stelle e se il clima all'interno è buono/ottimo. Altrimenti serve a poco. Certo, discorso a parte per il Brescia di Baggio, senza il quale le Rondinelle andarono subito in B, eheh Oppure pensiamo al Napoli: senza Maradona niente più scudetto.

Voglio rifarmi in Corea

 Sarò testardo come un mulo sardo, quindi doppiamente tale ahahah, però ci voglio provare e credere, riprovo ad operare in Corea del Sud, e non me ne andrò finché non l'avrò conquistata o con le buone o con le cattive ahahah

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Ebbene sì, questa volta ce l'ho fatta: la favorita, ovvero il Pohagn Steelers, che stava perdendo, ha rimontato e ora sta vincendo 1-3!

Sono uscito col 92,33%!

NB: in Corea, in contemporanea, c'era un'altra partita in cui una leggera favorita era passata in svantaggio. Sono stato molto bravo nell'optare per una sola di queste 2 partite.

Come ho fatto?
Ho notato 2 cose:

1) il Pohang è più forte del Jeju, seppur di pochissimo;

2) il Pohan stava attaccando di più e subendo molto meno.

PS: purtroppo soltanto ora ho notato quest'altra partita, in cui si poteva entrare belli traquilli in Over 0.5 nell'ultimo quarto d'ora. Ora il risultato è di 2-1! 

PPS: oggi c'era pure le prime partite di CL, i cosiddetti preliminari. Inutili dire che non ho fatto niente data la pochezza delle partite. Un GOAT lo si riconosce anche se non soprattutto dalle scelte che attua.

lunedì, luglio 04, 2022

Cosa ci insegna Maldini

 Da questa intervista presente su Rivista11, apprendiamo la consapevolezza di Paolo Maldini che si può anche perdere.

Questo suo modo di vedere il calcio è per noi molto importante, dato che a volte, dopo alcune perdite economiche, ci arrabbiamo e vogliamo rifarci subito. Invece no. Dobbiamo essere consapevoli sia dei problemi, dei rischi e delle perdite, così come della grande possibilità di guadagnare sia nel breve che nel lungo periodo, senza mai deprimersi né esaltarsi.

"Considerava la sconfitta non come un’onta da cui risollevarsi, ma come una possibilità da mettere in preventivo. Per lui, il giorno dopo una delusione si volta pagina. Gli ho chiesto se fosse uno di quelli che ama le sconfitte più delle vittorie, perché magari gli insegnavano qualcosa; mi ha detto, semplicemente, di no. Gli piaceva vincere, ma non aveva paura di perdere".

Il mio editoriale del lunedì

 L'amicizia è la cosa più bella che c'è, anche più dell'amore (a parte, forse, quegli innamoramenti durante l'adolescenza e poco dopo, che ti fanno proprio sbarellare e immaginare mondi fantastici anche soltanto grazie ad un sorriso), perché alla fin-fine non è altro che un trucco della natura umana per farci riprodurre (razionalmente chi si metterebbe mai a figliare dovendo starci appresso minimo 20 anni e rovinandosi la vita nei primi 10?).

Tra amici ci si dà la spinta vicendevolmente per fare delle cose, oppure ci si tira sù di morale cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, si vivono esperienze in giro per il mondo o anche solo nei paeselli di campagna, si sogna sia in piccolo che in grande e si cresce insieme raggiungendo traguardi o semplicemente facendo appunto esperienze che rimarranno nel cuore e nella mente per sempre. Tutte cose impossibili da vivere superati i 30 perché si diventa dei borghesucci arrivati oppure dei disperati che vivono al baretto.

Tra i vari tipi di rapporti umani, quello legato all'amicizia è davvero il più bello.

Purtroppo, crescendo e diventando adulti, le persone si trasformano e diventano sempre più seriose, impostate, fredde, borghesi, conservatrici. Insomma, una noia micidiale, se non mortale, e certe persone riesci a stento a riconoscerle rivedendole dopo qualche anno.

Ma non finisce qui, infatti ci sono anche quelli che continuano a definirsi tuoi amici, con la differenza rispetto a prima che si fanno vivi soltanto quando hanno bisogno di qualcosa.