E così da oggi inizia la tanto amata, ma allo stesso tempo vituperata, ESTATE.
La stagione delle avventure, dei bagni, delle mete esotiche e non, ma che sembrano sempre tali per noi cittadini del cavolo, delle risate a crepapelle, delle sciabattate (che cafonata!), della puzza delle creme solare e dei giochi aperitivo, delle belle bionde straniere con cui sogni un futuro insieme dopo uno sguardo di 2 secondi, delle sere che esci presto e torni tardi, senza sapere dove andare però si stava fuori e questo era l'importante, ma anche la stagione del relax e delle riflessioni sulla 2^ parte dell'anno o, nel nostro caso, sulla nuova stagione.
La stagione in cui il cielo si confonde col mare, dentro al quale ci siamo noi che ritorniamo a vivere a contatto con la natura, con la nostra vera dea, ovvero l'acqua. Tutte le preoccupazioni, le angherie, lo stress, le ingiustizie, le bollette, le code, le urla, le cafonate, tutto lo schifo dell'urbanizzazione e della civiltà industriale e postindustriale scompare (poi dipende, se si va in posti affollati ad agosto no, ma io sto pensando a posti come la Corsica a giugno... ve la consiglio!).
Da ragazzini volevamo tornare in città più abbronzati, più fighi, con qualche bella storiella da raccontare, sentendoci sempre più grandi e maturi, senza sapere che crescere ci avrebbe portati ad essere persone diverse, col tempo sempre più inutili e odiose perché sempre più conformiste e schiave del dio denaro, delle convenzioni sociali da rispettare a menadito:
lavoro da schiavi ubbidienti senza mai protestare e senza mai scappare, a differenza di ciò che avveniva a scuola!, poi matrimonio in chiesa, reputare questa o quella cosa come troppo diversa, strana, insensata, inutile, una perdita di tempo, cosa che prima magari ci avrebbe attratto e fatto divertire, ecc.
Una stagione verso cui provo amore e odio.
Amore perché ricordo quando andavo al mare (in ben 2 periodi distinti e in posti diversi...uè che chiccheria!), le mie amichette che apprezzavano i miei capelli biondi, cosa che qui invece le mie concittadine hanno sempre schifato perché troppo femminili forse, le mie fantastiche compagnie di amici che ricordo come fosse ieri (incredibile come certe persone ti rimangano impresse nella memoria a distanza di tanti anni, pur avendo passato soltanto pochi giorni insieme!);
odio perché quando sei in vacanza il tempo passa troppo veloce, perché credi che poi succederà chissà che cosa e invece non succede niente, ma soprattutto odio perché ora c'è un caldo che da ragazzino non avevo mai provato prima e odio perché ora da "businessman" alle prime armi non ci penso proprio a spendere i miei soldini per un qualcosa che sarebbe totalmente diverso e noioso rispetto ad anni fa, e poi con chi ci andrei? Gli amici, i pochi rimasti, sono fidanzati, sposati, altri sono dispersi, perciò non mi va proprio di andare a stare in mezzo ad adulti sconosciuti con cui non ho voglia di averci a che fare perché si finirebbe di parlare male dei politici, del caro bollette e altre mottate da vecchi boffonchioni.
Preferisco starmene totalmente per i fatti miei, prendere l'auto e andare in montagna, senza alcun rimpianto o malinconia. Col tempo certe cose se ne vanno, anche perché noi cambiamo, e bisogna pensare e fare cose nuove in una maniera nuova.
Che poi, a pensarci bene, ad agosto ero sempre solo in città per cui la cosiddetta solitudine per me non è un problema. Mi basta potermi muovere, usare occhi, cervello, gambe e sono contento. Certo, a volte mi buttavo sconfortato sul letto, sognavo di stare con una mia compagna di classe e mi rattristavo alla grande (alla faccia della bellezza dei ventanni!), ma alla fine per me estate significava anche liberarmi dei troppi vestiti invernali, autunnali, prendere la bici o lo scooter e scappare via dagli obblighi e dalle catene.
Voi ora vi starete chiedendo: "Ma che cavolo c'azzecca tutta 'sta pappardella col calcio e il betting?"
Beh, penso che c'entri, perché come avrete forse notato, c'è una parte di "sogno", che ho tutt'ora quando sogno incredibili obiettivi pluriennali, e c'è una parte legata alla solitudine, che era sia triste che felice o comunque positiva, che mi ha poi portato a voler operare da solo, anche perché odio ricevere ordini, quindi come vedete questo insieme di esperienze e sensazioni c'entra eccome.
A presto!