Nell'estate del 2014 Lassana Diarra, cittadino francese, volle lasciare dopo 1 anno la Lokomotiv Mosca, club russo per il quale firmò un contratto pluriennale, a causa di dispute contrattuali:
i russi vollero diminuire unilateralmente l'ingaggio (così dice lui, e forse perché si becco nel giro di poche giornate ben 3 rossi?), così lui volle andarsene, anche perché aveva contatti in Europa, forse con l'OM che poi lo ingaggiò nell'estate successiva (2015).
Il club non fu ovviamente d'accordo, così fece ricorso alla FIFA che che lo multò di ben 10 milioni di euro e lo sospese per 15 mesi, come tra l'altro richiesto dai russi (sempre molto simpatici).
Si è espressa la Corte di Giustizia Europea che afferma che "alcuni aspetti delle regole sui trasferimenti non sono conformi alle leggi sul lavoro e sulla concorrenza", e che ha riconosciuto che "il sistema di trasferimenti impediva agli operatori di esercitare il diritto di recedere contratti di lavoro senza giusta causa".
La FIFA, in pratica, non può multare in maniera così elevata un tesserato, negandogli per giunta la possibilità di continuare a professare il proprio mestiere.
Ci possono essere sanzioni se si rescinde improvvisamente da un contratto, ma non certo di tale portata.
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