704 partite e 289 gol, in attesa dell'ultima partita contro il Napoli per la finale di Coppa Italia.
Partito titolare contro l'Atalanta, ha segnato con un bel tiro preciso e a girare da fuori area (solita linguaccia e calca dei compagni di squadra che l'hanno letteralmente sommerso), per poi uscire all'11° del secondo tempo con lo stadio che s'è alzato in piedi e con i giocatori che si sono fermati per ammirare il saluto tribatuto a lui da tutti i tifosi e per salutarlo a loro volta. Poi, una volta uscito, mentre la partita è ripresa, eccolo compiere il giro del campo salutando tribune e curve, ricevendo tantissime sciarpe che ha prontamente raccolto.
Lettera di Del Piero del 30 giugno:
"Finisce qui, il mio contratto con la Juventus scade oggi.
Non
è una notizia, ma sapere che è “ufficiale” fa comunque effetto. Per me
non è un momento triste, non c’è rimpianto né nostalgia. Non più. Perché
in questi giorni ho avuto modo di ripensare a tutto quello che è
successo nella mia ultima stagione in bianconero, poi di lì tornare
indietro, e rivivere il più bel sogno che avrei potuto sognare.
Tutti
i ricordi, tutte le gioie, tutti i trionfi e – per dirla tutta – anche
qualche recente amarezza… oggi tutte queste immagini mi passano davanti e
a un certo punto si appannano e si dissolvono in quell’abbraccio
meraviglioso della mia ultima partita a Torino. Quella è la fotografia
che racchiude tutto, l’istantanea che voglio portare sempre con me,
quella che dal 13 maggio mi si è stampata nel cuore. Incancellabile.
Qualche
tempo fa, prima di partire per le vacanze, ho svuotato il mio
armadietto a Vinovo e, uscendo dal campo d’allenamento, mi sono fermato
là dove per molti mesi mi avete aspettato voi per un una foto, un
autografo, un saluto… sotto la neve, il gelo, la pioggia, il sole che
picchia. Ma questa volta sono io a salutarvi e a ringraziarvi, come voi
avete fatto con me.
I giocatori passano, la
Juventus rimane. Rimangono i miei compagni, ai quali auguro il meglio:
tiferò sempre per loro. Rimanete soprattutto voi tifosi, che siete la
Juventus. Rimane quella maglia che ho amato e amerò sempre, che ho
desiderato e rispettato, senza alcuna deroga, senza sconti. Sono felice
che altri dopo di me possano indossarla, anche e soprattutto la “10” che
da quando esistono i nomi sulle maglie bianconere, ha sempre portato il
mio. Sono felice per chi la indosserà l’anno prossimo, sono felice che
da qualche parte – in Italia e nel mondo – qualcuno sta sognando di
indossarla. E sarei orgoglioso che volesse ripercorrere la mia storia,
come io ho fatto con altri campioni, altri esempi, altre leggende.
Da domani non sarò più un giocatore della Juventus, ma rimarrò per sempre uno di voi.
Adesso comincia un’altra avventura. E io sono carico come 19 estati fa.
Arrivederci, ragazzi. Grazie di tutto."
A Milano, invece, gli addii non si contano: Gattuso, Inzaghi, Nesta, Zambrotta, Van Bommel.
Tutti sono scoppiati a piangere perchè è terminato un ciclo, perchè quel gruppo si sfalda completamente, perchè anche se continueranno a giocare, dovranno calarsi in una nuova realtà dove magari finiranno per essere dei rincalzi di lusso. Seedorf, indeciso fino all'ultimo, ha poi annunciato di voler continuare a giocare.
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