Guardando un indice di Borsa a caso come l'Euro Stoxx 600, si capisce chiaramente come mai venga indicata, da parte degli emittenti di ETF (fondi passivi che replicano l'andamento degli indici), una detenzione di almeno 5 anni.
Se, infatti, avessimo acquistato delle quote di questo ETF europeo verso la fine del 2019 o ad inizio 2020, ecco che avremmo subito un tracollo a causa del lockdown globale nel tardo inverno e nella primavera del 2020.
Ci sarebbe voluto 1 anno per tornare al valore di quando lo comprammo, e per ottenere un profitto decente avremmo dovuto aspettare dicembre '21.
Da allora ad oggi l'indice è cresciuto, anche se non di molto.
Ci sono stati ulteriori cali, nel frattempo: ad inizio 2022 e nella 2^ metà dell'estate 2023.
Se si ha fretta di vendere, si rischia di uscire in perdita, poco prima di una crescita o di ottenere un misero guadagno, anche in questo caso poco prima che possa davvero crescere bene.
Quando si decide di investire e non speculare, bisogna ampliare gli orizzonti e già sapere di dover rinunciare ad una certa quantità di denaro che stanno lavorando al posto nostro. Se non si accetta questa cosa, l'investimento non fa per noi, perché acquistare e vendere in base alle diverse sensazioni, non è sinonimo di investire, ma di fare shopping!
Dato che ho menzionato il mercato europeo, ora vediamo cos'è successo dal 2020 con l'indice Euro Stoxx 50, ovvero un indice che replica l'andamento delle 50 società europee più capitalizzate:
simulando di aver investito a febbraio '20, quando una quota valeva €120 ca., ecco che avremmo dovuto aspettare lo stesso mese dell'anno dopo per rivedere quella quotazione (nel frattempo il mercato aveva iniziato a risalire già a partire da fine marzo 2020), e poi ecco che ad inizio 2022 la quota superò i €140, sino ad arrivare ai €178 attuali.
Ancora una volta l'insegnamento è il seguente, ed è davvero di facile comprensione:
mai farsi scoraggiare dai tracolli, perché pur essendo forti, di solito durano poco e il mondo è voglioso di ripartire, i mercati sono sempre cresciuti, e quindi è assurdo voler vendere quando le cose vanno male (poi dipende...se uno invece in un indice del cavolo, secondo me, meglio esce e meglio è, per poi andare subito dopo ad investire nei mercati europeo e statunitense) o in generale presto appena si ha un minimo guadagno.
Più si tengono i soldi investiti e meglio è.
Se uno ha bisogno di soldi, ogni tot anni può vendere qualche quota di qualche suo ETF oppure ricevere dividendi se ha comprato ETF a distribuzione.