Privacy

Questo blog utilizza solo strumenti di Google, non sono presenti software, app, plugin o altro di fornitori terzi. Non vengono raccolti dati personali dall'autore del blog. Possono essere inseriti, in alcuni post, link di affiliazione.

This blog uses only Google tools, there are no software, apps, plugins or other things of third-party providers. Personal data is not collected by the blog author. Affiliate links may be included in some posts.

venerdì, gennaio 19, 2024

Profitti in soldoni o %?

MA I PROFITTI VANNO CALCOLATI IN PERCENTUALE O IN SOLDONI?

Quando si tratta di profitti aka guadagni, tra l'altro nel caso del betting exchange netti (caso più unico che raro) poiché già tassati alla fonte, ecco che sorge il grande dubbio tra il calcolarli sottoforma di percentuale o in soldoni, cioè 5, 100, 500, 25 trilioni di euro.

Sono convinto che la maggioranza delle persone, oltre che desiderare di ottenere sin dal 1° mese un buon profitto - per poi andare subito a buttarlo nel cesso -, lo conti in termini monetari, rimanendo quindi delusa quando da un piccolo capitale di 200 euro passa ad uno di 400 euro, snobbando il raddoppio.

Se io dovessi ricominciare da capo, quasi da zero, non dovrei cadere in questo errore, perché viene facile rimanere delusi quando in tasca ci sono pochi soldi. Ma la realtà è ben diversa, perché basta semplicemente immaginare di iniziare con uno o due zeri in più per capire di che tipo di profitti stiamo parlando.

In qualsiasi altra attività un risultato simile (il raddoppio) ottenuto in pochi mesi, equivarrebbe ad un sogno paradisiaco.

Dobbiamo solo e soltanto considerare le percentuali, evitando così di lamentarci se guadagnamo poco in €, oppure di prelevare e spendere il millino mensile, e di esultare solo quando si raddoppai un capitale chessò di 10 o 20 mila euro.

Il raddoppio, o qualsiasi altro risultato molto positivo, va sempre festeggiato.

Se hai iniziato da poco e hai raddoppiato 100 o 200 euro sei stato super bravo, perciò non avere fretta, e se invece hai fretta, al posto di aumentare lo stake e il numero di operazioni, aumenta il capitale come ho sempre consigliato io.

AU REVOIR!

Tante partite interessanti oggi 19 gennaio

Vediamo cosa c'è oggi venerdì 19 gennaio:

18:00

Senegal - Camerun

18:30

H. Kiel - Eintracht Br. da 1

Karlsruhe - Osnabruck da 1X

20:00

Inter - Lazio

Den Bosch - Roda da X2

Willem II - Jong Ajax da 1

20:30

Sampdoria - Parma

20:45

Gent - Mechelen

Bergerac - Lyon

 


giovedì, gennaio 18, 2024

Trader che non mangiare da mesi

 C'è un più o meno noto trader sportivo che ci viene a dire che sia molto facile scommettere sulle partite di alcuni campionati baltici, perché i bookmaker non seguono le news, mentre noi tramite certi siti (quali?) possiamo conoscere le formazioni e quindi individuare quelle squadre che schiereranno, non si sa perché, un sacco di giocatori giovani e scarsi.

Mah, può essere, non lo metto in dubbio.

Ma perché noi dovremmo saperlo mentre i book no?

Guarda caso questo trader è dimagrito parecchio, non è che non mangia da mesi? ah ah ah

mercoledì, gennaio 17, 2024

Come smettere di LAVORARE presto

 Cari amici,

a volte mi chiedo se le persone che hanno studiato materie scientifiche e che svolgono una professiona ricca di numeri, siano davvero intelligenti a 360° o se invece siano un po' limitate.

Mi spiego meglio portandovi un esempio reale.

Tralasciando il fatto che io sono un pirla e che quindi questo mio amico è un genio, veniamo a lui:

lui è laureato in matematica e diversi anni lavora in una banca.

Nonostante sia un mago con i numeri, ecco che il suo rapporto con i soldi si limita allo stipendio e poco più, intendo un conto deposito e basta.

Niente azioni, niente ETF.

Meno che mai il trading. Vade retro trading!

Ma come... un genio dei numeri che non sfrutta questa sua abilità tanto richiesta dal mercato, ma evidentemente non da sé stesso.

Che stranezza.

Penso che il 'problema' consista nel fatto che abbia effettuato uno sdoppiamento totale: da una parte il lavoro quindi i soldi, dall'altra la vita privata senza dover pensare anche lì a come gestire i soldi, in questo caso i suoi. 

Eppure, dato il suo buon stipendio, la sua conclamata tircheria e la sua bravura con i numeri, potrebbe benissimo licenziarsi o pensare di farlo prossimamente.

Infatti penso che sia fattibile smettere di lavorare presto se si risparmia molto e si investe una bella cifra in cose sensate come gli ETF legati allo SP500, al Nasdaq, alle 50 principali società europee e mondiali, al settore della Sanità, ecc.

Certi indici rendono in media tra l'8 e il 16% l'anno - il che non vuol dire che non ci siano mai stati anni neri, anzi!!! - quindi avendo risparmiato 100.000 euro, che per un tirchione con un bel lavoro sono facilmente raggiungibili in qualche anno, ecco che la libertà finanziaria e non solo, si avvicina: il 10% sono già 10.000 euro (per carità, nulla è certo, quindi la media dei prossimi 10 anni potrà essere molto più bassa). Nel frattempo uno può imparare a fare trading e betting exchange, sempre con capitali piuttosto elevati, ed è a posto.

Resta però il fatto che da una parte c'è la SICUREZZA DELLO STIPENDIO ASSICURATO, dall'altra l'INCERTEZZA DEL PROPRIO OPERATO in ambiti in cui molti perdono soldi.

Ma si può sempre provare iniziando con pochi soldi, quindi perché certe persone neanche ci provano pur avendo le potenzialità intellettuali per farcela?

Viviamo in una società di automi

 Cari amici, ecco un altro mio post scassazebedei.

Sin da quando ero piccolo mi chiedo costantemente perché le persone facciano quello che fanno.

Ad esempio, perché stanno sempre in coda in auto la mattina presto e nel tardo pomeriggio, oppure d'estate in autostrada? Che senso ha vivere così? Nessuno.

Che senso ha la vita? Che senso ha nascere in un momento a caso, in un pianeta a caso, da persone a caso, per poi morire in un altro momento a caso, senza poter continuare ad essere sé stessi in quell'unico pianeta che ci ha ospitati per pochi anni? Nessuno!

Che senso ha andare a scuola quando a casa abbiamo tanti libri, o quando così non è possiamo trovarli in biblioteca, in cui studiare con amici e parenti e conoscenti sia della nostra età, sia più grandi che più piccoli, aiutandoci, collaborando, senza impartire lezioni, senza obbligare il prossimo a stare fermo al banco in un nonluogo terrificante in cui è impossibile andare in bagno se ne sente il bisogno, ma solo quando c'è un impellente necessità, cosa che ci spinge a chiedere il permesso al/alla prof mentre ci teniamo la mano sulla pancia e siamo piegati dal dolore, in cui ogni giorno veniamo giudicati e a volte puniti, in cui veniamo a educati a SOTTOSTARE?

Qualche settimana fa, a causa della tragica morte della mia cara mamma, ho notato ancora una volta di più come le persone siano dei veri e propri AUTOMI: fiorai, marmisti, consulenti, agenti immobiliari, ecc., tutti intenti a proporre i loro beni e servizi, quando io volevo solo starmene in pace.

Questo costa X, questo Y, vuoi anche questo? 

No, non voglio niente!!!

E in chiesa?

Io sono ateo totale e ci sono andato solo perché mio padre ha deciso per il funerale cattolico, quando in realtà lui è mezzo agonistico...e anche qui troviamo un gran bel pezzo di conformismo, e cmq dicevo... in chiesa tutti si alzano, si siedono, pregano, cantano, ecc., solo quando il prete, e solo lui, dice di fare certe cose, dando dei comandi a voce o con dei gesti.

Ma perché alle persone non piace l'autonomia di pensiero e conseguentemente di azione?

Lo vediamo anche nel mondo del lavoro in cui la massa non vede l'ora di ricevere ordini, altrimenti non saprebbe che fare. Si sentirebbe persa. E queste persone, che si reputano MATURE perché hanno un bel lavoro fisso e blablabla, poi non si curano degli investimenti o non sanno arrivare neanche a 1.000 euro al mese col betting, perché anche qui non sanno e non capisco nulla, quindi al max si limitano a fare le multiplazze, quando in realtà basta capire dove investire, stabilire un capitale, badare alle quote, ecc.

In pratica la gente lavora - sotto comando - per poi non sapere gestire i soldi, che sono l'unica cosa per cui lavorano.