Cari amici,
non è domenica, ma eccomi qui con un mio nuovo post di tipo scalfariano, come dicevo qualche mese fa.
Noi nasciamo all'interno di una delle tante società presenti in questo mondo, e una delle tantissime società che si sono sviluppate e poi deperite nella storia dell'umanità.
Questo vi fa capire come tutto sia relativo: noi pensiamo che il nostro sistema, il nostro stile di vita, ecc., ecc., sia l'unico o il migliore, quando invece come ogni cosa imploderà o verrà annichilito da altri sistemi, presto o tardi che sia.
Per cui, dal mio punto di vista, non c'è niente che possa ergersi al di sopra degli altri sistemi/tipi di società simili.
La nostra società, non so se ci avete mai fatto caso, ci impone di rispettare costantemente non tanto il prossimo, che snobbiamo bellamente, quanto invece chi sta sopra di noi, che viene quasi definito come infallibile, o comunque considerato quasi tale.
Mi riferisco a genitori, insegnanti e preti in primis.
Ma anche a, che ne so, allenatore, amministratori di condominio, vigili urbani.
A nessuno di questi puoi dire qualcosa, puoi muovere una critica dura. Guai!
I genitori ti prendono a schiaffi, ti mandano a letto senza cena, le maestre ti mettono la nota, brutti voti, ti mettono dietro la lavagna o ti fanno uscire dall'aula e ti bocciano, il vigile ti fa la multa e magari ti arresta pure, l'allenatore ti urla davanti ai tuoi compagni e non ti fa giocare, ecc., ecc.
Poi, crescendo, ecco che dopo anni e anni di studi in cui hai imparato soprattutto a rispettare le gerarchie, sottomettendoti alla grande da sempre, troverai (forse!) un lavoro e qui troverai altre persone che non potrai criticare:
datori di lavoro, manager, colleghi più anziani, ecc.
E, oltre a ciò, tutto viene deciso e ben regolamentato a monte, quindi devi e dovrai sottostare non solo ai loro 'insegnamenti' e ordini come se tu fossi una scimmietta ammaestrata o peggio uno schiavo, ma anche alle varie regole della società, come ad esempio rispettare gli orari e i giorni, nel senso che sei obbligato a studiare/lavorare dal lun al ven e a volte anche il sab, iniziato alle 8.
Ma perché? Chi l'ha stabilito, perché, dov'è il senso? Mica sono tutti dei diesel. Io ad esempio sono un turbo e posso ottenere ottimi risultati in poco tempo, ma poi dopo ho bisogno di fermarmi, tralasciando il fatto che come avrete capito odio gli ordini.
Quindi c'è tutto un insieme di insensatezze e di assurdità che mi fanno vomitare, che non comprendo e da cui tutti quanti noi dobbiamo evadere.
Per la società dobbiamo fare certe cose ad una certa età, e altre ad un'altra età. Dobbiamo sentirci e comportarci in un dato modo a x anni e in un altro a y anni.
Conosco gente che fa trading nei mercati finanziari lavorando in banca, con un normalissimo stipendio da dipendente, quando potrebbe benissimo lavorae da solo a casa ormai dopo più di 10 anni di esperienza, ma continua imperterrito a percorrere ogni giorno almeno 100 km tra a/r. Ma perché? Perché ci insegnano sin da piccoli ad essere succubi e a non metterci in proprio.
Conosco gente che odiava la scuola, ma iscrivi i figli al tempo pieno.
Guai se non ti sposi, altrimenti qualche genio ti considera se sei una donna una gattara, se sei un uomo un finoxxhio o robe simili (ma anche se fosse, ma se a loro piacesse davvero essere quello che sono?).
Noi abbiamo qui davanti una MINIERA D'ORO, che ci può far vivere BENE senza dover sudare facendo una cosa che CI PIACE.
Perché non tirate fuori le paxxe e non ci date dentro?
Basta con le solite scuse: Eh ho x anni, eh ho famiglia, eh ma ho il lavoro.
Ma basta! Avete stufato. Iniziate voi a COMANDARE!
Stabilite voi le REGOLE.
Le persone che stabiliscono le regole al posto vostro, regole che voi dovete subire, sono PERSONE COME VOI. Quindi ribaltate la situazione e fatele voi le regole.
E come sapete a me dei soldi frega davvero poco. Nel caso un giorno arrivassi a guadagnare milioni di euro, per me sarebbe soltanto frutto del mio impegno, una sorta di divertimento ben remunerato, un modo per contare la mia bravura, non per darmi alla pazza gioia. Ma quale gioia? Quindi in passato tutti i poveracci che non vivevano nel lusso e neanche nel consumismo del ceto medio non gioivano mai? Ma figurati. Usavano la testa. Pensate alla soddisfazione di compiere determinati ragionamenti che ritroviamo nei libri dei grandi filosofi o scienziati.
Perciò il mio consiglio è quello di APRIRE LA MENTE, andate oltre le regolette, gli impegnucci, lo stipendiuccio, la famigghia, perché è tempo di DIVENTARE ciò che davvero SIETE!