Il difensore Andres Escobar, 27 anni, venne ucciso il 2 luglio 1994 dopo aver realizzato un autogol che sancì l'eliminazione della sua squadra, la Colombia appunto, dai Mondiali statunitensi.
Venne freddato con ben 12 colpi di pistola fatti esplodere da 3 criminali sicuramente assoldati da un potente cartello della droga (e sicuramente implicato anche nelle scommesse clandestine, si pensi infatti che nel 1990 un arbitro venne ucciso per non aver fatto terminate una partita nel risultato prestabilito dai criminali!).
Come se ciò non bastasse, precedentemente, dopo la prima partita della nazionale dei cafeteros, giunsero minacce rivolte ad un altro giocatore, ovvero Gabriel Gomez, e al ct Maturana.
C'è chi continua a parlare di "semplice litigio" tra il difensore e un tifoso esaltato o un semplice avventore del locale nel quale lui si recò, litigio che poi si tramutò in omicidio perché la vita a quei tempi in Centro e Sud America era caratterizzata da un'inusitata violenza gratuita.
Pensate poi che l'Atletico Nacional, club nel quale militò Escobar, fu di proprietà del temibile Pablo Escobar... Ho detto tutto!
La Colombia del 1994 fu dunque una squadra dunque ovviamente tesa e impossibilitata a giocare bene, sentendosi non il fiato sul collo, ma ben altro!
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