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venerdì, febbraio 21, 2025

Non è vero che non si giocava per strada

Ho appena letto questo articolo nel sito del Guerin Sportivo, in cui si asserisce che non è vero che qualche anno fa si giocasse per strada, perché ciò era vero soltanto a prima dell'invenzione dell'automobile.

Maaaaaaaaaah!

Io negli anni 90 giocavo con i miei compagni di classe per strada, nei campetti asfaltati e nei prati al parco.

Solo più avanti abbiamo, ma poche volte, affittato dei campetti da calcio a 5 in erba sintetica, e questo quando eravamo in 10 e quando volevamo delle vere e proprie porte, linee, ecc. Ma il parco ci andava bene lo stesso.

E abitavamo a Torino, mica in un paesino in campagna.

Il fatto è che da un bel po' di anni, ormai, i bambini stanno a scuola fino alle 17:30 dal lunedì al venerdì, per poi andare - i più fortunati - a giocare e allenarsi in qualche struttura sportiva.

Praticamente per strada non li si vede quasi mai.

Io sto davvero notando da almeno una decina d'anni una penuria di bambini e ragazzini giocare a calcio per strada e nei parchi. Siamo vicini allo ZERO ASSOLUTO.

La libertà dei/nei movimenti, il controllo di palla in terreni irregolari, sono cose importanti e che scompaiono invece quando si va a giocare anche per il più piccolo club calcistico di periferia.

Penso che in futuro ci saranno sempre meno giocatori italiani (ma direi europei in generale) forti. I club e le nazionali europei/e si salveranno soltanto grazie agli stranieri divenuti cittadini dei vari Stati europei. Prendiamo la Spagna: ha un futuro grazie a Yamal, di origini marocchine, non certo grazie a Sancho Panza cresciuto in una palestrina e in un campetto in erba sintetica.

In pratica... scordatevi i futuri Baggio, Zola, Del Piero, Signori, Di Natale (madonna che giocatore!!!), ecc.

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