Francesco Totti, alla veneranda età di quasi 41 anni (a settembre), lascia l'AS Roma dopo quasi 28 anni (1989), ovvero una vita vissuta dentro le viscere di questa società.
Tutti i tifosi giallorossi, ma anche milioni di tifosi di altre squadre italiane e straniere, si sono giustamente emozionati e commossi per il suo addio al calcio (probabile, ma non sicuro) e per il suo saluto e discorso tenuto allo Stadio Olimpico di Roma.
Secondo me, però, non bisogna piangere per alcuni semplici motivi:
1) si ritira, oserei dire, per sopraggiunti limiti di età, non perché infortunato o malato.
2) lo abbiamo ammirato per 24 anni in Serie A.
3) viene salutato da milioni di persone.
4) probabilmente continueremo a vederlo giocare in un altro campionato.
5) ci sono calciatori, con la sua stessa classe, che pur avendo meno anni di lui sono andati a giocare nella MLS (Giovinco, Pirlo) e altri in Australia e India (Del Piero).
6) non dev'essere stato faticoso giocare per la Roma, in una città che lo ha sempre venerato senza se e senza ma.
7) non dev'essere stato faticoso giocare per la Roma, grazie ai 5 milioni di euro l'anno garantiti senza problemi.
8) lui ha potuto dire addio con una grande festa, mentre tanti calciatori che sudano tanto se non più di lui, se ne vanno senza neanche una stretta di mano e cadono nel dimenticatoio (se lui ha paura, ma di che?, gli altri cosa dovrebbero dire?).
9) la società non lo ha messo da parte, non lo ha cacciato, prova ne sono le parole di Monchi e il contratto da lui stesso firmato pochi anni fa: calciatore e poi, dal 2017, dirigente.
Se lui non sa accettare la realtà è un problema suo. Penso abbia svariati milioni di euro per pagarsi un ottimo psicologo.
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