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mercoledì, luglio 06, 2022

Grazie a Jerry ho vinto nella B giapponese

 Oggi verso l'ora di pranzo, mentre ero fuori a fare shopping selvaggio, l'amico Jerry mi scrive invintandomi a puntare Over 0.5 in una partita della 2^ divisione giapponese.

Stamattina non mi ero aggiornato sulle partite del giorno. Peccato perché si son disputate tante sfide in Giappone.

Comunque, dato che la quota in quel momento era bassa, faccio le mie compere, poi una volta salito in auto mi loggo e ci punto: bel quotone, 1.8!

Torno a casa, esco il cane che lo piscio, mi doccio, magno, poi controllo e TAAAAAAAAAAC, 1-1, e si gode!

GRAZIE JERRY!

Per diventare un GOAT del BETTING non devi fare il secchione

 Cari amici e cari sconosciuti, sento molto parlare di trading sportivo come "lavoro", di trading sportivo come disciplina in cui bisogna "studiare ore e ore", anche tutto il giorno in certi casi.

Tutto ciò mi fa davvero ridere.

Tempo fa, quando mi capitava di cercare vizi e virtù dei migliori professionisti del betting, incappai nei video di un tedesco e di un norvegese (ne parlai già tempo fa):

il 1° era ed è solito analizzare mille dati durante i giorni feriali, per poi operare, mi pare prematch, nei fine settimana, col risultato sì di vincere/guadagnare, ma anche di farsi venire gli occhi rossi e l'aspetto di uno totalmente sclerato... a 'sto punto meglio fare il dipendente;

il 2° non so quanto tempo passasse e passi davanti al monitor a cercare i vari dati, a compiere le analisi, ecc., ma so che effettua migliaia di operazioni mensili. Probabilmente anche in questo caso, una personale normale rischia di diventare scema, ma soprattutto per guadagnare bene non serve a nulla fare mille operazioni, rischiando di entrare in partite davvero stupide!

Un vero GOAT, o uno che vuole ambire a divenire tale, cioè uno dei migliori (non per forza il migliore, come invece farebbe intendere il termine), ragiona e agisce in maniera diversa.

Io faccio così:

quando non ci sono partite me ne sto bello tranquillo.

Non studio, non guardo dato.

Casomai guardo qualche highlights, leggo qualche articolo.

Cerco di arrivare all'inizio delle partite bello fresco e profumato come una rosa.

Se non si è freschi ed energici e tante altre cose, difficilmente si riuscirà ad ottenere un buon risultato.

E per guadagnare bene, tipo da 1.000 a 5.000 euro in 30 giorni, non serve fare 1.000 operazioni così come non serve avere un winrate dell'80%. Serve trovare le giuste e ghiotte occasioni e puntare quote alte.

Il trading sportivo non c'entra nulla con la tecnica finanziaria. Bisogna conoscere almeno uno sport e predire certi risultati.

Tutto il resto è FUFFA che serve agli espertoni per vendervi i loro corsi pieni di BLABLABLA.

Io sono una persona pragmatica e agisco e invito ad agire, ovviamente previo ragionamento. Se non siete razionali evitate di fare betting.

AU REVOIR!

Post notturno: le finte wags

 Avete presente le cosiddette wags, considerate da certi "giornalisti" e sitacci vari come delle strafighe?

Beh, guardate questa tizia senza trucco:

https://youmedia.fanpage.it/gallery/ab/5a75e03fe4b0f6a843d4a8c8?photo=5a75e040e4b0f6a843d4a9b4&noshow=true

E guardatela prima della chirurgia:

https://donna.fanpage.it/chiara-nasti-prima-e-dopo-la-chirurgia-comera-linfluencer-con-il-seno-naturale/

Qui invece intenta nel crea post molto intelligenti:

https://www.facebook.com/ChiaraNastiOfficial

Non invidiate i calciatori e i vip :P

martedì, luglio 05, 2022

Le scuole di betting non ti servono

 Su YouTube è molto famoso un tipo che qualche anno fa optò di titolare i suoi video tipo così:

"500 euro in 10 minuti".

Come se non sbagliasse mai e come se avesse fatto chissà che cosa di impossibile o magico, quando invece l'operazione era banale e la quota bassina.

In realtà per guadagnare 200 o 500 o 1.000 euro in una sola operazione non bisogna essere dei geni. Basta semplicemente avere un determinato capitale e quindi poter utilizzare una somma elevata di volta in volta.

Se parto con un capitale di 500 euro, mi pare ovvio che all'inizio potrò guadagnare 5 euro o cifre simili.

Questa stessa persona ha poi creato, sulla falsariga di ciò che avviene in Inghilterra, una scuola di betting, così come altri hanno i loro workshop.

Servono davvero una scuola, un corso, un workshop, ecc.?

Per esperienza personale no. Serve avere una strategia generale, cioè ad es. capire con quanti soldi iniziare, che percentuale usare, che campionati seguire, come gestire i soldi, le emozioni e il proprio tempo, avere un solo obiettivo di medio-lungo termine, ecc. Serve conoscere molto bene anche soltanto 1 sport (io infatti opero solo nel calcio e al momento non mi interessa seguire tennis o altro), abbinarci della passione, avere pazienza nel trovare le occasioni e stop.

Per me è davvero tutto così semplice che non capisco perché esistano così tanti siti, videocorsi, video free, ecc., in cui i vari esperti, tecnici, guru la fanno lunga e complicata.

Se il problema fosse soltanto tecnico, con tutti gli studenti che ci sono in giro, ora questi sarebbero tutti ricchi. Invece no, invece in giro sul Tubo e non solo lì, è pieno di commenti di gente che studia ma non riesce a guadagnare.

Come mai?

Perché non sono continui, perché non hanno tempo, perché mollano alle prime difficoltà. Insomma, tutta una serie di ragioni legati al tempo e alla mente. Dobbiamo e dovete cercare di essere il più equilibrati possibili, senza deprimervi a seguito di risultati negativi e senza esaltarvi dopo aver incassato qualche soldino. Bisogna essere continui come una catena di montaggio che ogni giorno produce qualcosa, sapendo quello che sta facendo.

Cristiano Ronaldo fa rima con fallimento

 Ecco una piccola dimostrazione come un singolo, seppur forte, non faccia la differenza.

I trofei vengono vinti dalla squadra nella sua interezza.

Prendiamo CR7:

senza di lui la Juventus arrivò 2 volte in finale di CL, e vinse 7 scudetti di fila;

con lui niente finali (non vorrei dire una cavolata, ma mi pare neanche alcuna semifinale) e "solo" 2 scudetti su 3, con un deprimente 4° posto nell'ultima stagione, ovvero la 2020/2021;

una volta tornato al Manchester United, per una "questione di cuore" (mah!), ecco che la posizione in classifica dei Red Devils è passata dal 2° al 6° posto. Da Devils sono diventati dei Pelouches. 

Questo per dirvi cosa? Che se la vostra squadra del cuore non ingaggia una superstar, non è affatto un problema. Anzi, pensate a tutti i soldi risparmiati!

La superstar ha senso se la squadra è già composta da altre stelle e se il clima all'interno è buono/ottimo. Altrimenti serve a poco. Certo, discorso a parte per il Brescia di Baggio, senza il quale le Rondinelle andarono subito in B, eheh Oppure pensiamo al Napoli: senza Maradona niente più scudetto.